L’ADEGUAMENTO LITURGICO DELLE CATTEDRALI DELLA CAMPANIA

Convegno della CEC con l’Ufficio Nazionale per i beni culturali e l’ edilizia di culto della CEI

Salerno 16 novembre 2017

 

Salerno ha ospitato giovedì 16 novembre 2017 il quarto convegno regionale dei beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Campana (CEC) dedicato sul tema dell’Adeguamento liturgico delle Cattedrali della Campania, arricchito dalle esperienze progettuali e cantieristiche delle Chiese del Mezzogiorno d’ Italia.

Il convegno promosso dalla Consulta Regionale dei Beni culturali della CEC in stretta collaborazione con l’ Ufficio Nazionale per i beni culturali e l’ edilizia di culto della CEI, ha offerto un qualificato momento di dialogo costruttivo sulla riforma liturgica ed artistica del Concilio Vaticano II.

Una giornata intensa con ricco programma, che ha fatto il punto sullo stato della riforma degli spazi liturgici delle Cattedrali, offrendo stimoli e soluzioni progettuali per interventi di adeguamento intelligente delle chiese-madri delle 25 circoscrizioni diocesane della Campania.

Il convegno salernitano , che ha visto una grande partecipazione delle diocesi campane , pastori d’anime, artisti e professionisti, si è svolto in due sessioni: in mattinata presso la Colonia S. Giuseppe , vicino allo stadio Arechi, e nel pomeriggio nella magnifica Cattedrale normanna di S. Matteo.

 

Nel suo messaggio inaugurale il Presidente della CEC Cardinal Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli, ha espresso grande apprezzamento per il convegno interdisciplinare sulla riforma conciliare dell’ adeguamento liturgico: “Riflettere sulla liturgia e sugli spazi dell’arte celebrativa è di primaria importanza nella vita della Chiesa; la liturgia infatti – come ci ha insegnato il Concilio Vaticano II nella costituzione Sacrosanctum Concilium – è la fonte e il culmine della vita della Chiesa. In questo modo, soprattutto per una grande regione come la Campania, il Convegno sarà senz’altro un richiamo e un’occasione per riscoprire la bellezza liturgica e la variegata architettura religiosa della nostra civiltà”.

Nel saluto alle autorità e ai partecipanti Mons. Luigi Moretti, Arcivescovo di Salerno e Delegato per i beni culturali della CEC, ha ricordato che “l’esperienza comunitaria di Chiesa-Popolo di Dio precede l’edificio religioso, una sfida con la cura funzionale e liturgica delle cattedrali come ogni edificio di culto, coinvolge diverse competenze, dal pastore d’anime a tutta la comunità ecclesiale, dal liturgista all’architetto, dall’artista all’artigiano”.

Hanno preso la parola rappresentanti delle istituzioni: la dr. Valeria Ricolo, del Segretariato Regionale per i Beni culturali, la dr. Francesca Casule, Soprintendente alle Belle Arti e Paesaggio di Salerno-Avellino, l’arch. Giuseppina Torriero, della Soprintendenza alle Belle arti e Paesaggio di Caserta-Benevento.

I contributi dei relatori hanno offerto una diagnosi delle problematiche con suggerimenti per la riforma conciliare degli spazi liturgici. Padre Riccardo Luca Guariglia, Abate di Montevergine, ha condensato il criterio ispiratore per ogni intervento di adeguamento: far trasparire la dimensione pasquale degli spazi liturgici: “La Cattedrale è icona visibile della Chiesa pellegrinante, ricca di spazi liturgici dove la Chiesa celebra il mistero pasquale della Risurrezione, ed attraverso la bellezza dell’architettura liturgica la Chiesa evangelizza il mondo intero, come ci ricorda papa Francesco nell’ Evangelium Gaudium”.

Don Valerio Pennasso, Direttore nazionale dell’Ufficio dei beni culturali ed edilizia di culto della CEI, illustrando gli Orientamenti della Chiesa Italiana per l’adeguamento liturgico, partendo dalla Nota pastorale della CEI del 1996 che premette le connessioni profonde tra la vita liturgica e l’edificio-chiesa, ha sottolineato tra l’altro, come “Il progetto di adeguamento liturgico delle chiese cattedrali è un processo edilizio che coinvolge l’intera comunità ecclesiale attraverso una vera attività pastorale . La riforma conciliare delle chiese-madri è necessaria e in qualche modo prioritaria per l’intera diocesi, dovendo servire come esempio per gli altri casi di adeguamento”.

Il Professor Giovanni Carbonara, dell’Università “La Sapienza” di Roma, con magisteriali accenni di architettura cristiana, che ha fatto tesoro degli edifici romani antichi includendoli nella nuova vita ecclesiale, e con la presentazione di esperienze critiche di adeguamenti di cattedrali in Italia, ha delineato i criteri ispiratori ed operativi per il restauro delle cattedrali con i problemi dell’ adeguamento liturgico, additando lo strumento del “concorso” come nuovo metodo per affrontare e gestire un progetto. Per Carbonara “Le cattedrali sono grandi spazi architettonici dove si respira la trascendenza e il vissuto esistenziale del Popolo di Dio, attorno alla chiesa madre della Diocesi, quella in cui si trova la cattedra del Vescovo, luoghi da rispettare, conservare , non danneggiare, e trasmettere nel modo migliore possibile”.

Mons. Vincenzo De Gregorio, Preside del Pontificio Istituto Musica Sacra di Roma, ha evidenziato come il ruolo del Coro e spazi musicali sono inscindibili dalle Cattedrali. “La storia insegna – secondo l’Abate del Tesoro di S. Gennaro – che la Chiesa non ha mai escluso alcun genere di musica o strumenti dalla vita liturgica, accettando forme e stili differenti, dal canto gregoriano alla polifonia di ogni tempo e ogni continente , ed ha prodotto un patrimonio incommensurabile di opere musicali. L’ inclusione è la parola d’ordine del canto e della musica liturgica. Grazie alla Chiesa, con le Scholae cantorum della cattedrali e con tutti i cori attraverso l’inclusione, il rispetto e la tradizione dei canti popolari”.

Mons. Francesco Orazio Piazza, Vescovo di Sessa Aurunca, ha rimarcato le premesse ecclesiologiche della riforma liturgica conciliare, ricordando che“ le nostre Cattedrali non sono solo musei, sono realtà dinamiche perché opere di bellezza liturgica e culturale, per il loro adeguamento è necessario un dialogo costruttivo tra il dinamismo ecclesiale e la tutela statale, con atteggiamento di umiltà e rispetto”.

Ha moderato la mattinata il Prof. Saverio Carillo, dell’Università “L. Vanvitelli “della Campania.

 

La sessione pomeridiana inizia con la visita alla Cattedrale di S. Matteo guidata egregiamente dal dr. Antonio Braca, la Preghiera liturgica dell’Ora Media nel spazio cosmatesco del Coro medievale.

 

La Tavola Rotonda, moderata da Mons. Ernesto Rascato , Incaricato regionale per i beni culturali della CEC, ha interessato procedure tecnico- amministrative per avviare e gestire un cantiere di adeguamento liturgico monumentale con esperienze relative ad alcune cattedrali del Sud Italia e delle Isole: la cattedrale di Sessa Aurunca per la Campania è stato illustrato da don Roberto Guttoriello, il duomo di Cosenza per la Calabria illustrato dalla dr. Antonella Saladino il duomo di Caltanisetta per la Sicilia illustrata dal dr. Giuseppe Ingaglio, la cattedrale di Iglesias per la Sardegna illustrata dalla prof. M. Carolina Campone.

Il Prof. Rosario Giuffré, dell’Università Mediterranea, ha offerto delle proposte per idee progettuali per l’adeguamento della Cattedrale di Salerno; dopo alcuni sopralluoghi e l’avvio di esplorazioni storico archivistiche ed architettoniche del duomo ha proposto un’ipotesi di adeguamento totale: “Premesso che il processo di adeguamento liturgico è creativo, quasi una forma di rifondazione dello spazio ecclesiale, e più di ogni altro, esige un’attenta conoscenza dello spazio con un discernimento comparativo dei fenomeni di mutazioni e trasformazioni. Operativamente: essendo un’azione pastorale svolta con creatività, con interventi adeguati rispettosi per consentire lo svolgimento delle azioni rituali, in uno scenario che ricomponga i luoghi centrali dell’azione ( altare, ambone, custodia eucaristica, cattedra, aula, battistero)”.

Nella conclusione, l’Arcivescovo Mons. Luigi Moretti, soddisfatto della ben riuscita del Convegno, ha ringraziato i partecipanti – numerosissimi nonostante la pioggia – ha ricordato le indicazioni emerse, soprattutto il metodo del lavoro d’insieme, con responsabilità creativa e interdisciplinare, ed ha espresso a nome di tutti voti di rinnovamento pastorale, liturgico e culturale, con l’augurio che “Le cattedrali, monumenti eccezionali di storia, di fede e di cultura, possano continuare a vivere e a parlare linguaggi adeguati ai tempi, includendo persone ed energie con strada condivisa”.

 
Ernesto Rascato
Incaricato regionale CEC per i BCE