CUTINO Can. Ludovico
Ordinazione Sacerdotale: 23 Dicembre 1944
Deceduto il 09 Luglio 1981
NECROLOGIO
Il 9 luglio 1981 è ritornato alla Casa del Padre don Ludovico Cutino.
Era nato il 24 agosto 1916 a S. Cipriano Picentino da genitori ricchi di fede e di onestà. Da fanciullo senti la chiamata di Dio, che seguì generosamente, come generoso fu sempre nella vita. Entrò nella Congregazione fondata a Pianura di Napoli dal servo di Dio don Giustino Russolillo, di cui parlava sempre con affetto, devozione e gratitudine. In questa Congregazione compì ginnasiali; quelli liceali presso i Benedettini di Montecassino; e quelli teologici presso gli stessi Benedettini, nel Seminario regionale di Salerno e presso i Benedettini di Badia di Cava. Fu ordinato sacerdote il 23 dicembre 1944.
Fu inviato per una predicazione nel 1947 a Campagna, e nello stesso tempo ad aprire una Casa Religiosa dei Vocazionisti. Ma la Congregazione dei Vocazionisti era «sub judice». Il Fondatore don Giustino subì la dura prova della privazione dell’ufficio di Superiore Generale. I Visitatori Apostolici si susseguivano; finché quello del 1950 decise di lasciar cadere l’idea dell’apertura di una Casa Religiosa a Campagna. S.E. Palatucci, Vescovo di Campagna non volle mollare don Cutino: aveva tanto bisogno di Sacerdoti, e sperava sempre col passar del tempo di sistemare ogni cosa.
Nel 1950 ottenne dalla S. Congregazione per i Religiosi il Rescritto di secolarizzazione per Don Cutino, che fu incardinato nella diocesi di Campagna. Mons. Palatucci gli affidò subito la Parrocchia del SS. Salvatore, che don Cutino ha retto per ben 31 anni fino alla sua morte. In diocesi predicò molto e ovunque la Parola di Dio. Passò per molti incarichi diocesani: fu insegnante di lettere nel Seminario Diocesano; fu Padre spirituale nello stesso Seminario fino alla sua chiusura; fu assistente ecclesiastico della Gioventù dell’Azione Cattolica dal 1954 al 1960, indi delle Donne Cattoliche dal 1961 al 1970; fu Cappellano diocesano dei Braccianti e Presidente dell’O.D.A.; fu per 9 anni Vicario Foraneo di Campagna; da parecchi anni era Direttore dell’Ufficio Amministrativo diocesano.
Mentre serviva la Chiesa particolare di Campagna con zelo ed entusiasmo nel 1964 fu fatto Canonico Onorario della Cattedrale, e nominato Arcidiacono dello stesso Capitolo cattedrale nel dicembre del 1979.
All’età di 54 anni ritornò nelle aule scolastiche della Pontificia Facoltà Teologica di Capodimonte, e nel febbraio del 1971 conseguì la licenza in Teologia; continuò a studiare e nel 1976 conseguì la laurea in Filosofia.
Ritornò agli studi senza lasciare la sua attività di parroco ed altre «per un maturo aggiornamento e una profonda integrazione ai miei studi di circa 30 anni, ma non per bere ed assorbire fantastiche e moderne idee che offendano la delicatezza delle sacre discipline ecclesiastiche» scriveva in una lettera all’Arcivescovo Mons. Pollio.
Amò molto la sua parrocchia, che è anche Santuario di S. Antonino, Patrono della Città e della Diocesi di Campagna; curò il decoro della Casa di Dio, adornò la chiesa con mosaici riscuotendo l’ammirazione dei periti di arte, lavorando con le sue mani. Ampliò la casa canonica, e apportò vari restauri al complesso parrocchiale. Fu un fedele amministratore dei beni spirituali ed umani; il suo servizio alla Chiesa fu fedele, per questo godette la stima e la fiducia di tre vescovi: Mons. Palatucci, Mons. Nuzzi e Mons. Pollio. Quando Mons. Pollio, Arcivescovo di Salerno, prese possesso come amministratore Apostolico di Campagna nel dicembre del 1971, Don Cutino gli rivolse il saluto a nome del Clero e dei fedeli e disse: «Viviamo l’ora del post-concilio, ora di fermenti forti decisioni, di proficui ripensamenti, che impegna tutti, perché si è risaputo come le forze del male si agitano, cercando di scalzare le basi di quelle certezze che garantiscono la serenità delle menti e dei cuori… Non ci si fa certo illusione per un immediato e facile rinnovamento; il cammino si presenta arduo per tutti, ma quello che conta è l’amore, l’impegno, la costanza… Noi sappiamo che non è concepibile il prete senza il Vescovo, non è fruttuosa l’azione pastorale se non nella misura in cui è svolta in comunione con colui che lo Spirito Santo ha posto a presiedere la chiesa locale, e la chiesa locale che sente pronunciare il nome del suo Vescovo durante il Sacrificio della S. Messa, ha tutto il diritto di conoscerlo, di essere da lui guidato e di ricambiare con amore e docilità». Questi i sentimenti di Don Cutino, e sorretto da essi egli lavorò per Cristo e per la Chiesa.
Don Cutino era anche scrittore. Diresse per decenni la rivista «La colonna di S. Antonino, che componeva quasi tutta da lui, che gli costò sacrifici e costanza. Fu autore di vari libri: «La visione beata nell’anima di Cristo», «L’Occamismo», «Iiberatore degli ossessi», vita di S. Antonino, «Fenomenologia metapsichica», e il primo volume della «Storia di Campagna e dei suoi Vescovi».
I funerali si sono svolti il 10 luglio nella chiesa parrocchiale del SS. Salvatore, presieduti dal Rev.mo Vicario generale Mons. Giuseppe Amato che ha dato all’estinto l’estremo saluto. Ora riposa il sonno dei giusti nel cimitero di S. Cipriano Picentino.