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29 Apr
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Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni 2020

Nella IV domenica di Pasqua, la Chiesa celebra la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni e, per l’occasione, il servizio Regionale per la Pastorale delle Vocazioni ha ideato un meeting vocazionale, dal tema “4 Parole per dirti TI chiAMO” a cui tutti sono invitati a partecipare il 3 maggio alle ore 19.00 in diretta su Facebook sulla pagina Centro Regionale Vocazioni Campania.

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17 Apr
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Tutte le disposizioni e documenti ufficiali al tempo del Covid-19

 

1 Decreto: In tempo di Covid-19 (I parte) [19 marzo]

1 Decreto: In tempo di Covid-19 (II parte) [25 marzo]

1 Orientamenti per la Settimana Santa (CEI) [25 marzo]

1 Lettera del nostro Arcivescovo [25 marzo]

1 Calendario Celebrazioni Settimana Santa presiedute dal Santo Padre [27 marzo]

1 Disposizioni dell’Arcivescovo Bellandi per le Celebrazioni della Settimana Santa 2020 [30 marzo]

1 Lettera dell’Arcivescivo Bellandi all’Arcidiocesi [2 aprile]

1 Proroga chiusura delle chiese al 4 maggio  [15 aprile]

1 Disposizioni in vista del 4 maggio  [1 maggio]

1 Comunicato apertura  [14 maggio]

1 Indicazioni per l’accesso agli uffici di Curia  [14 maggio]

1 Indicazioni per le celebrazioni liturgiche  [14 maggio]

 

 

 

 

 

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12 Apr
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Graduatoria regionale a.s. 2020-2021

Graduatoria Regionale IdRC in ruolo (soprannumerari):
1) termine presentazione scheda e allegati al DS entro il 29 maggio (è opportuno presentarla qualche giorno prima della scadenza);
2) l’USR predispone la graduatoria regionale articolata per diocesi entro il 15 giugno.

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07 Apr
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Festa diocesana della Divina Misericordia 2020

Domenica 19 aprile, Seconda Domenica di Pasqua, alle ore 10.00, in diretta televisiva su TDS Salerno (canale 73) e in streaming sul canale YouTube “Tds televisione”, S.E. Mons. Andrea Bellandi in occasione della Festa diocesana della Divina Misericordia presiede la Celebrazione Eucaristica, concelebrata da don Antonio Quaranta, Assistente Diocesano dell’Associazione Dives in Misericordia.

In un messaggio rivolto a tutti i sacerdoti, don Antonio scrive:

“Volendo evitare che la Festa perda il suo carattere di realtà diocesana e il suo significato di comunione con il proprio Pastore,

Custodiremo così quella finalità di realizzare un piccolo giubileo diocesano perché il nostro amato Giovanni Paolo II, istituendo la Festa, ha disposto la possibilità, anche per chi è a casa, di lucrare l’Indulgenza Plenaria
(cfr. Decreto Penitenzieria apostolica 29 giugno 2002).

Vi invito inoltre a recitare, secondo le modalità che ciascun parroco adotterà con i propri responsabili di comunità, la Novena alla Divina Misericordia che inizierà venerdì 10 aprile”.

 

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06 Apr
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Benedizione con la Spina Santa a tutta l’Arcidiocesi

Salerno, 8 Aprile 2020

AVVISO

Carissimi,
Vi è stato trasmesso il Comunicato stampa circa l’evento del Venerdì Santo, concernente la benedizione per gli ammalati, con la Spina Santa, davanti al “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, per poi attraversare la città in automobile e arrivare alla Cattedrale di Salerno.
Il percorso, ricordo, sarà attraverso Via San Leonardo, piazza Mons. Grasso, via Trento, piazza Caduti di Brescia, via Posidonia, via Torrione, corso Garibaldi, via Roma, via Duomo per arrivare in piazza Alfano I.
È assolutamente fatto divieto alle persone di scendere in strada o di sostare presso i portoni di casa. I controlli saranno oltremodo rigidi in tal senso.
Pregherei le Parrocchie coinvolte nel percorso di notificare ai fedeli – per quanto possibile, attraverso le diverse piattaforme social – tali restrizioni, per evitare che il passaggio della reliquia venga interrotto e, al tempo stesso, per non provocare un ritorno di immagine negativo verso tale manifestazione e la stessa Chiesa.

Vi ringrazio di quello che potrete fare in tal senso.

L’Arcivescovo

 


Venerdì Santo 10 aprile c.a. l’arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, S.E. Mons. Andrea Bellandi, alle ore 14.30 impartirà la benedizione per gli ammalati con la spina Santa – patrimonio spirituale da oltre sei secoli della terra di Giffoni Valle Piana (SA) – davanti all’Azienda Ospedaliere Universitaria OO. RR. “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” in San Leonardo per poi attraversare la città in automobile e arrivare alla Cattedrale di Salerno. Alle ore 15.00 – ora della morte del Signore Gesù – dalla scalinata d’ingresso della Cattedrale è prevista una preghiera di benedizione sulla Città di Salerno e sull’intera Arcidiocesi.
Alcune importanti precisazioni circa l’evento:
1. L’evento inizierà con una breve preghiera e una benedizione agli ammalati presso il piazzale “Citta d’Ippocrate”, all’esterno dell’Azienda ospedaliera. Oltre l’Arcivescovo, saranno presenti unicamente il Parroco della Chiesa della SS. Annunziata e S. Giorgio di Giffoni Valle Piana (SA), uno dei cappellani ospedalieri e un medico.
2. A seguire l’Arcivescovo, con la reliquia, si muoverà verso la Cattedrale con un pick-up messo a
disposizione dall’Humanitas e scortato dall’Arma dei Carabinieri.
3. Il piccolo corteo, a velocità rallentata, percorrerà Via San Leonardo, piazza Mons. Grasso, via
Trento, piazza Caduti di Brescia, via Posidonia, via Torrione, corso Garibaldi, via Roma, via
Duomo per arrivare in piazza Alfano I.
4. Il percorso, e l’intero momento religioso, potranno essere seguiti attraverso le riprese di
Telediocesi Salerno. Si sottolinea in modo tassativo il divieto di scendere per strada o davanti ai
portoni di casa. Lungo l’itinerario si potranno esporre alle finestre drappi rossi o bianchi per
mostrare partecipazione.
5. Il passaggio non prevede canti o preghiere ma sarà vissuto in silenzio (atteggiamento proprio del
Venerdì santo). Esso sarà annunciato solo dal suono delle sirene dei mezzi che faranno da scorta.
6. All’arrivo in Cattedrale seguirà la preghiera finale e la benedizione, anche qui assolutamente
senza concorso di fedeli.

Cs venerdì Santo 2020 pdf

 

 


La Spina Santa è una delle reliquie più importanti della cristianità e viene conservata a Giffoni, dove è oggetto di un’antica devozione. La Spina Santa, è stata staccata dalla corona che cinse il capo di Cristo sulla Croce ed è giunta nel cuore dei Monti Picentini nel medioevo.

Conservata per secoli a Costantinopoli dove l’aveva portata Santa Elena, la corona venne trasferita a Parigi il 2 agosto del 1239 da Luigi IX. Una delle sue spine, alla fine del 300, venne donata da Carlo IV a Leonardo De Rossi che la portò al suo paese natale: Giffoni. Padre Leonardo De Rossi da Giffoni fu una figura notevole della Chiesa del XIV secolo. Francescano, professore dello studio generale di S. Lorenzo Maggiore a Napoli e dell’Università di Cambridge, venne eletto Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori dal capitolo di Tolosa del 1373.

Operò durante lo scisma d’occidente e venne nominato Cardinale dall’antipapa Clemente VII, titolo di cui fu poi spogliato da Urbano VI che, anni dopo, lo avrebbe confermato nel cardinalato. La Spina Santa è stata custodita nel convento di San Francesco fino al 1808, anno della sua soppressione, dopo pochi mesi dalla quale venne affidata alla Chiesa dell’Annunziata.

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01 Apr
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COVID 19: La Caritas di Salerno, nel silenzio, sempre al lavoro a favore del prossimo

Comunicato Stampa  

La Caritas Diocesana di Salerno Campagna Acerno in questo momento di grande emergenza sanitaria e sociale mantiene attivi i suoi servizi, rimodulandoli alle nuove esigenze e tenendo conto delle normative in vigore finalizzate al contenimento del contagio da Covid-19.

“Nel silenzio, senza proclami e senza stare sotto i riflettori – spiega il direttore don Marco Russo – i nostri volontari lavorano ogni giorno al fine di mantenere attivi i nostri servizi e fare da coordinamento per le attività di solidarietà che sono collegate alla Caritas, come ad esempio i Centri di Ascolto parrocchiali, che coprono gran parte del territorio diocesano”.

“A tutti loro, operatori e volontari – continua il direttore – e a quanti ci sostengono, privati cittadini, aziende ed enti, va il mio ringraziamento e quello di quanti potranno usufruire di questa generosità. In questo momento così difficile, bisogna avanzare uniti mirando alla fine dell’emergenza e a tenere assieme il delicato tessuto sociale del nostro territorio”.

Attualmente la Caritas diocesana è impegnata nella mappatura dei nuovi bisogni che cominciano a emergere da questa situazione di emergenza, e che vanno a sommarsi a quelli già noti. Il monitoraggio attraverso i Centro di Ascolto parrocchiali e quello diocesano, diventa strumento indispensabile per approntare interventi mirati a favore delle fasce più deboli della popolazione.

Già in questi giorni, i volontari sono impegnati a consegnare a domicilio a famiglie e persone in stato di bisogno, individuate dalle diverse realtà territoriali, parrocchie, centri di ascolto servizi sociali e associazioni, beni di prima necessità e farmaci.

È attivo un servizio di supporto psicologico telefonico, al quale tutti possono rivolgersi per chiedere aiuto o solo per manifestare un particolare disagio.

Sempre nel rispetto delle vigenti norme, è stata potenziata l’assistenza ai senza fissa dimora. Attraverso il dormitorio “Gesù Misericordioso”, la mensa “San Francesco” e il Centro diurno “San Francesco di Paola”, è stato attivato un percorso completo che, prevede anche supporto medico, con lo scopo di impedire a queste persone di incorrere nei pericoli del contagio.

Intanto sono in cantiere altre iniziative che tenderanno a fronteggiare l’inevitabile aumento delle richieste di aiuto, se dovesse perdurare il periodo di quarantena imposto dal Governo.

Resta operativo, seppur con modalità di accesso differenti, il Centro di Ascolto Diocesano, al quale è possibile rivolgersi nei casi di necessità.

“La Caritas – conclude don Marco Russo – come in ogni emergenza, è al fianco dei cittadini e di tutte le associazioni impegnate sul territorio”.

21 C.S. Covid 19-La Caritas opera nel silenzio, il plauso del direttore agli operatori

 

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01 Apr
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“Forti nella tribolazione” il libro con preghiere e parole del Santo Padre

Il Santo Padre ha fatto pubblicare un volume digitale dal titolo “Forti nella tribolazione” che la casa editrice del Vaticano mette a disposizione di tutti, è scaricabile cliccando sulla seguente immagine:

Esso contiene preghiere, indicazioni liturgico-pastorali per vivere questo momento e le parole del Papa (omelie delle messe a Santa Marta e altri interventi di questi giorni). Il libro sarà costantemente aggiornato e dunque sarà possibile scaricarlo più volte per avere la versione con le ultime omelie.

Basta solo qualche click per poterlo scaricare in formato digitale aggiornato ricevendo così un compendio ausiliario per condividere, meditare e pregare assieme.

Scarica gratuitamente qui la copia del libro della LEV “Forti nella tribolazione”.

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27 Mar
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Papa Francesco prega per il mondo

E’ stato un momento davvero straordinario quello che ieri sera il mondo ha potuto vivere attraverso le immagini che giungevano da Roma e precisamente dall’atrio della Basilica di San Pietro con la piazza totalmente vuota.
L’immagine sofferente di Papa Francesco ha sicuramente commosso il mondo, ha commosso tanti cuori smarriti e disorientati che allo stesso tempo sono stati scossi e invitati ad un risveglio spirituale dalle parole nella meditazione con cui il Papa ha commentato il brano biblico della tempesta sedata.
Riportiamo di seguito il testo della Meditazione.

MOMENTO STRAORDINARIO DI PREGHIERA
IN TEMPO DI EPIDEMIA

PRESIEDUTO DAL SANTO PADRE

FRANCESCO

Sagrato della Basilica di San Pietro
Venerdì, 27 marzo 2020

[Multimedia]


 

MEDITAZIONE DEL SANTO PADRE

 

«Venuta la sera» (Mc 4,35). Così inizia il Vangelo che abbiamo ascoltato. Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo trovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti. Come quei discepoli, che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono: «Siamo perduti» (v. 38), così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme.

È facile ritrovarci in questo racconto. Quello che risulta difficile è capire l’atteggiamento di Gesù. Mentre i discepoli sono naturalmente allarmati e disperati, Egli sta a poppa, proprio nella parte della barca che per prima va a fondo. E che cosa fa? Nonostante il trambusto, dorme sereno, fiducioso nel Padre – è l’unica volta in cui nel Vangelo vediamo Gesù che dorme –. Quando poi viene svegliato, dopo aver calmato il vento e le acque, si rivolge ai discepoli in tono di rimprovero: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?» (v. 40).

Cerchiamo di comprendere. In che cosa consiste la mancanza di fede dei discepoli, che si contrappone alla fiducia di Gesù? Essi non avevano smesso di credere in Lui, infatti lo invocano. Ma vediamo come lo invocano: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?» (v. 38). Non t’importa: pensano che Gesù si disinteressi di loro, che non si curi di loro. Tra di noi, nelle nostre famiglie, una delle cose che fa più male è quando ci sentiamo dire: “Non t’importa di me?”. È una frase che ferisce e scatena tempeste nel cuore. Avrà scosso anche Gesù. Perché a nessuno più che a Lui importa di noi. Infatti, una volta invocato, salva i suoi discepoli sfiduciati.

La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. Ci dimostra come abbiamo lasciato addormentato e abbandonato ciò che alimenta, sostiene e dà forza alla nostra vita e alla nostra comunità. La tempesta pone allo scoperto tutti i propositi di “imballare” e dimenticare ciò che ha nutrito l’anima dei nostri popoli; tutti quei tentativi di anestetizzare con abitudini apparentemente “salvatrici”, incapaci di fare appello alle nostre radici e di evocare la memoria dei nostri anziani, privandoci così dell’immunità necessaria per far fronte all’avversità.

Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri “ego” sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli.

«Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Signore, la tua Parola stasera ci colpisce e ci riguarda, tutti. In questo nostro mondo, che Tu ami più di noi, siamo andati avanti a tutta velocità, sentendoci forti e capaci in tutto. Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta. Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato. Ora, mentre stiamo in mare agitato, ti imploriamo: “Svegliati Signore!”.

«Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Signore, ci rivolgi un appello, un appello alla fede. Che non è tanto credere che Tu esista, ma venire a Te e fidarsi di Te. In questa Quaresima risuona il tuo appello urgente: “Convertitevi”, «ritornate a me con tutto il cuore» (Gl 2,12). Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri. E possiamo guardare a tanti compagni di viaggio esemplari, che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita. È la forza operante dello Spirito riversata e plasmata in coraggiose e generose dedizioni. È la vita dello Spirito capace di riscattare, di valorizzare e di mostrare come le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermiere e infermieri, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo. Davanti alla sofferenza, dove si misura il vero sviluppo dei nostri popoli, scopriamo e sperimentiamo la preghiera sacerdotale di Gesù: «che tutti siano una cosa sola» (Gv 17,21). Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera e il servizio silenzioso: sono le nostre armi vincenti.

«Perché avete paura? Non avete ancora fede?». L’inizio della fede è saperci bisognosi di salvezza. Non siamo autosufficienti, da soli; da soli affondiamo: abbiamo bisogno del Signore come gli antichi naviganti delle stelle. Invitiamo Gesù nelle barche delle nostre vite. Consegniamogli le nostre paure, perché Lui le vinca. Come i discepoli sperimenteremo che, con Lui a bordo, non si fa naufragio. Perché questa è la forza di Dio: volgere al bene tutto quello che ci capita, anche le cose brutte. Egli porta il sereno nelle nostre tempeste, perché con Dio la vita non muore mai.

Il Signore ci interpella e, in mezzo alla nostra tempesta, ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare. Il Signore si risveglia per risvegliare e ravvivare la nostra fede pasquale. Abbiamo un’ancora: nella sua croce siamo stati salvati. Abbiamo un timone: nella sua croce siamo stati riscattati. Abbiamo una speranza: nella sua croce siamo stati risanati e abbracciati affinché niente e nessuno ci separi dal suo amore redentore. In mezzo all’isolamento nel quale stiamo patendo la mancanza degli affetti e degli incontri, sperimentando la mancanza di tante cose, ascoltiamo ancora una volta l’annuncio che ci salva: è risorto e vive accanto a noi. Il Signore ci interpella dalla sua croce a ritrovare la vita che ci attende, a guardare verso coloro che ci reclamano, a rafforzare, riconoscere e incentivare la grazia che ci abita. Non spegniamo la fiammella smorta (cfr Is 42,3), che mai si ammala, e lasciamo che riaccenda la speranza.

Abbracciare la sua croce significa trovare il coraggio di abbracciare tutte le contrarietà del tempo presente, abbandonando per un momento il nostro affanno di onnipotenza e di possesso per dare spazio alla creatività che solo lo Spirito è capace di suscitare. Significa trovare il coraggio di aprire spazi dove tutti possano sentirsi chiamati e permettere nuove forme di ospitalità, di fraternità, di solidarietà. Nella sua croce siamo stati salvati per accogliere la speranza e lasciare che sia essa a rafforzare e sostenere tutte le misure e le strade possibili che ci possono aiutare a custodirci e custodire. Abbracciare il Signore per abbracciare la speranza: ecco la forza della fede, che libera dalla paura e dà speranza.

«Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Cari fratelli e sorelle, da questo luogo, che racconta la fede rocciosa di Pietro, stasera vorrei affidarvi tutti al Signore, per l’intercessione della Madonna, salute del suo popolo, stella del mare in tempesta. Da questo colonnato che abbraccia Roma e il mondo scenda su di voi, come un abbraccio consolante, la benedizione di Dio. Signore, benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori. Ci chiedi di non avere paura. Ma la nostra fede è debole e siamo timorosi. Però Tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta. Ripeti ancora: «Voi non abbiate paura» (Mt 28,5). E noi, insieme a Pietro, “gettiamo in Te ogni preoccupazione, perché Tu hai cura di noi” (cfr 1 Pt 5,7).

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25 Mar
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Disposizioni per le Celebrazioni della Settimana Santa

La Congregazione per il “Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti” ha emanato un Decreto circa la prassi da adottare nelle Celebrazioni Liturgiche della Domenica delle Palme e del Triduo Santo.

A questo Decreto ha fatto eco la pubblicazione degli “Orientamenti per la Settimana Santa” da parte della Conferenza Episcopale Italiana che tiene conto di quanto emenato dalla Congregazione per le Celebrazioni della Settimana Santa in questo tempo di pandemia.

Il tutto è stato accompagnato da una lettera del nostro Arcivescovo Andrea che esorta tutti ad attenersi rigorosamente a quanto indicato dai documenti ufficiali.

Tutte le disposizioni sono state infine raccolte, dallo stesso Arcivescovo, in un documento finale che contiene gli orientamenti pratici e liturgici per le Celebrazioni della Settimana Santa nella nostra Arcidiocesi di Salerno – Campagna – Acerno.

In allegato possiamo scaricare i documenti citati:

 

1 Decreto: In tempo di Covid-19 (I parte) [19 marzo]

1 Decreto: In tempo di Covid-19 (II parte) [25 marzo]

1 Orientamenti per la Settimana Santa (CEI) [25 marzo]

1 Lettera del nostro Arcivescovo [25 marzo]

1 Calendario Celebrazioni Settimana Santa presiedute dal Santo Padre [27 marzo]

1 Disposizioni dell’Arcivescivo Bellandi per le Celebrazioni della Settimana Santa 2020 [30 marzo]

1 Lettera dell’Arcivescivo Bellandi all’Arcidiocesi [2 aprile]

 

 


Celebrazioni del Santo Padre

Il Santo Padre celebrerà i Riti della Settimana Santa all’Altare della Cattedra, nella Basilica di San Pietro, secondo il seguente calendario e senza concorso di popolo:

5 aprile 2020 ore 11.00: Domenica delle Palme e della Passione del Signore
                                          Commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme e Santa Messa

9 aprile 2020 ore 18.00: Giovedì Santo – Santa Messa nella Cena del Signore

10 aprile 2020  ore 18.00: Venerdì Santo – Celebrazione della Passione del Signore
                           ore 21.00: Via Crucis (sul Sagrato della Basilica di San Pietro)

11 aprile 2020 ore 21.00: Sabato Santo – Veglia pasquale nella notte santa

12 aprile 2020 ore 11.00: Domenica di Pasqua – Risurrezione del Signore

 


Celebrazioni dell’Arcivescovo

L’Arcivescovo celebrerà i Riti della Settimana Santa nella Cattedrale di Salerno

5 aprile 2020 ore 10.00: Domenica delle Palme e della Passione del Signore
                                          Commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme e Santa Messa

9 aprile 2020 ore 19.00: Giovedì Santo – Santa Messa nella Cena del Signore

10 aprile 2020  ore 19.00: Venerdì Santo – Celebrazione della Passione del Signore

11 aprile 2020 ore 22.30: Sabato Santo – Veglia pasquale nella notte santa

12 aprile 2020 ore 10.00: Domenica di Pasqua – Risurrezione del Signore

 

Si invitano le parrocchie ad evitare di trasmettere funzioni liturgiche in orari coincidenti con le celebrazioni del Santo Padre (Media della CEI – a partire da TV2000 e dal Circuito radiofonico InBlu – copriranno le celebrazioni presiedute dal Papa).

 

L’Arcivescovo
+ Andrea Bellandi

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25 Mar
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Pregare in famiglia nella Domenica delle Palme

Il Sussidio “Pregare in famiglia, Chiesa domestica, nella Domenica delle Palme e della Passione Signore”, redatto dall’Ufficio Liturgico dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno.

 

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