VICINANZA Mons. Aniello
Ordinazione Sacerdotale: 20 Marzo 1926
Deceduto il 08 Aprile 1980
NECROLOGIO
Un grave lutto ha colpito la Chiesa salernitana: Mons. Aniello Vicinanza, una delle figure più elette del Clero, ha terminato il suo pellegrinaggio terrestre e si è incamminato verso i mondi celesti. Egli ci ha preceduto nel segno della Fede: è spirato nelle prime ore del pomeriggio del giorno 8 aprile 1980.
Il rito delle esequie svoltosi in Cattedrale è stato presieduto da Mons. Arcivescovo, che ha dato l’ultimo saluto della Chiesa salernitana a Mons. Vicinanza, prima che il suo corpo fosse portato alla sepoltura.
Molti Sacerdoti sono intervenuti, o concelebrando o assistendo al rito, per elevare preghiere affinché il defunto fosse accolto con i Santi in cielo, mentre il suo corpo aspetterà la risurrezione finale. Davanti a quella bara è stata affermata la speranza nella vita futura, è stata riaffermata la fede nella risurrezione dei corpi e nella vita eterna.
Alla luce del Concilio Vaticano II il Sacerdote: è Ministro al servizio di Cristo, partecipe del suo ministero e del suo sacerdozio nella funzione profetica sacerdotale e regale. Ha lo scopo di edficare e santificare la Chiesa popolo di Dio e Corpo mistico di Cristo. È maestro e deve annunziare a tutti la Parola di Dio, diffondere il Vangelo, istruire e ammonire. È pontefice della nuova Alleanza e deve celebrare la liturgia eucaristica, i sacramenti e perdonare in nome di Cristo. Deve formare un’autentica comunità cristiana, difendere la verità; nutrire fedeltà alla Chiesa ed essere unito al proprio Vescovo. Tutto questo fu Mons. Vicinanza.
Era nato il 18-12-1902; compì gli studi di ginnasio e di liceo nel Seminario arcivescovile; consegui la laurea in Teologia presso la Facoltà di Posillipo, e quella di filosofia presso l’Accademia romana di S. Tommaso. Fu ordinato Sacerdote il 20 marzo 1926.
Fu aiutante dei Parroci di Pastorano e di Pontecagnano negli anni 1927-1931; Parroco dell’estesa parrocchia di S. Maria della Speranza in Battipaglia dal 1931 al 1933 indi fu Priore-Parroco della Chiesa ricettizia dell’Annunziata Maggiore in Salerno. Nel 1964 fu nominato Vicario Generale da S. E. Mons. Moscato; e nel 1972 fu confermato Vicario Generale da S. E. Mons. Pollio; nel 1978 fu nominato Vicario Generale emerito.
Fu nominato nel 1953 Canonico della Metropolitana, poi Cantore e Arcidiacono. Nella sua vita ebbe le seguenti Onorificenze Pontificie: nel 1952 quella di Cameriere Segreto di Sua Santità, nel 1964 quella di Prelato Domestico, e nel 1967 quella di Protonotario Apostolico.
ll suo servizio all’Arcidiocesi fu molteplice: insegnante di lettere, di francese nel Seminario arcivescovile, Preside degli studi nello stesso Seminario; professore di dommatica; giudice prosinodale, difensore del vincolo, esaminatore prosinodale, direttore dell’Ufficio Amministrativo, Presidente dell’Opera Pia Montevergine, amministratore del Capitolo Cattedrale e del Seminario, per lunghi decenni membro dell’Ente Comunale Assistenza. Nel periodo bellico fu l’uomo di fiducia per il popolo.
Uno dei più grandi meriti di Mons. Vicinanza fu quello di avere coltivato le vocazioni ecclesiastiche, ed ebbe la gioia di dare alla Chiesa una decina di Sacerdoti diocesani e religiosi.
Il ritratto di Mons. Vicinanza lo troviamo nella lettera di nomina a Vicario Generale del 1964. S. E. Mons. Moscato così gli scriveva: «L ‘austera sua pietà, la soda e sicura dottrina nelle scienze sacre, la sana cultura umanistica, ed insieme la probità, la saggezza, lo zelo e le altre virtù sacerdotali che adornano la sua degna persona, nonché la competenza acquisita con profondo assiduo studio e con l’esperienza nelle molteplici mansioni pastorali amministrative, d’insegnamento, di direzione e assistenza sagace per lunghi anni di opere diocesane caritative, in guerra e in pace sono il guiderdone d’onore e di mente ch’Ella reca con sé nel nuovo e delicato ufficio di Vicario Generale».
E l’attuale Mons. Arcivescovo nel confermare Mons. Vicinanza Vicario Generale nel 1971 gli scriveva: «Per la sua profonda dottrina teologica canonica e umanistica, per la sua lodevole fedeltà ai Superiori e agli obblighi inerenti alle varie mansioni espletate, per la sua esperienza acquisita e per la sua prudenza e competenza negli affari, per lo zelo indefesso e tante altre virtù sacerdotali, che rifulgono in Lei, voglio rinnovarle la stima che Le hanno dimostrato i miei venerati Predecessori, e di cui è circondato da tutto il Clero».
A Mons. Vicinanza, la cui vita non fu tolta ma trasformata, è stata preparata un’abitazione eterna nel cielo. La Chiesa salernitana non dimenticherà l’opera di Mons. Vicinanza, gli serberà perenne riconoscenza.