Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa relativo all’insediamento del consiglio diocesano del Rinnovamento nello Spirito Santo.

Si è insediato oggi il nuovo Consiglio Diocesano del Rinnovamento nello Spirito Santo di Salerno. Presente presso St. Joseph Resort in Salerno, il Comitato Diocesano, il consigliere spirituale don Virgilio D’Angelo, i nuovi membri dei servizi pastorali eletti e i membri uscenti. Un pomeriggio all’insegna della fraternità, della preghiera e della condivisione. A dettare la relazione sul tema di 1° Cor. 15, 58 il Comitato Diocesano e don Virgilio ad una sola voce.
“Non iniziamo nulla da capo”, ha affermato Angelo Mutalipassi, coordinatore, “ma proseguiamo nel cammino che il Signore ha incominciato un po’ di tempo fa: Gregorio da Nissa affermava che è necessario andare di inizio in inizio attraverso inizi che non hanno fine. Saremo credibili se lavoreremo per il regno di Dio tutti insieme. Vorrei che noi fossimo il collante della vera Pace”.
Perché la Pace verrà, Gesù è la pace.
Verrà Gesù e il RnS fiorirà se, come Maria di Nazareth, sapremo fare silenzio nel nostro cuore, imparando ad ascoltare la voce di Dio che sussurra continuamente alla nostra vita, indicando direzioni, disegnando traiettorie di salvezza capaci di fecondare l’esistenza e generare già qui, su questa Terra, cieli nuovi e terre nuove.
Ha poi proseguito don Virgilio D’angelo, in modo incisivo, soffermandosi sulla parola “servizio” come attività delle proprie funzioni o meglio, come movimento dei doni che Dio ci ha dato, perché Dio ha bisogno di ciascuno per realizzare il suo piano d’amore. Ha continuato poi Lucia Ciancio, membro del Comitato Diocesano, sull’importanza di ritornare alle origini che non vuol dire tornare al passato, ma significa ritorno allo Spirito Santo.
La nostra chiamata personale ha acceso un fuoco dentro di noi? C’è bisogno di alimentare questo fuoco ogni giorno così come la legna alimenta il fuoco, per restare acceso. Dio ci chiama, ci riempie del suo Spirito e ci manda nel mondo. Il mondo però vuole coerenza. Preghiamo perché il Signore ci renda stabili nella verità della nostra chiamata senza imitare nessuno, ma essendo originali e unici.
Ha proseguito poi sullo stesso filo conduttore Matteo Sessa, membro del Comitato Diocesano, sull’importanza di restare attaccati alle comunità di appartenenza ed essere grati di quanto ricevuto. La comunità deve essere luogo per far espandere i nostri cuori ed amare in maniera smisurata tutti. Nella comunità impariamo che i carismi non sono nostri, ma restano in essa, crescono e si moltiplicano per il bene di tutti. Per concludere Angelo Mutalipassi ai responsabili presenti: “Dobbiamo essere uomini e donne di comunione chiamati a portare lo Spirito Santo. La comunione infatti genera la missione”.