Salerno, 8 Aprile 2020

AVVISO

Carissimi,
Vi è stato trasmesso il Comunicato stampa circa l’evento del Venerdì Santo, concernente la benedizione per gli ammalati, con la Spina Santa, davanti al “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, per poi attraversare la città in automobile e arrivare alla Cattedrale di Salerno.
Il percorso, ricordo, sarà attraverso Via San Leonardo, piazza Mons. Grasso, via Trento, piazza Caduti di Brescia, via Posidonia, via Torrione, corso Garibaldi, via Roma, via Duomo per arrivare in piazza Alfano I.
È assolutamente fatto divieto alle persone di scendere in strada o di sostare presso i portoni di casa. I controlli saranno oltremodo rigidi in tal senso.
Pregherei le Parrocchie coinvolte nel percorso di notificare ai fedeli – per quanto possibile, attraverso le diverse piattaforme social – tali restrizioni, per evitare che il passaggio della reliquia venga interrotto e, al tempo stesso, per non provocare un ritorno di immagine negativo verso tale manifestazione e la stessa Chiesa.

Vi ringrazio di quello che potrete fare in tal senso.

L’Arcivescovo

 


Venerdì Santo 10 aprile c.a. l’arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, S.E. Mons. Andrea Bellandi, alle ore 14.30 impartirà la benedizione per gli ammalati con la spina Santa – patrimonio spirituale da oltre sei secoli della terra di Giffoni Valle Piana (SA) – davanti all’Azienda Ospedaliere Universitaria OO. RR. “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” in San Leonardo per poi attraversare la città in automobile e arrivare alla Cattedrale di Salerno. Alle ore 15.00 – ora della morte del Signore Gesù – dalla scalinata d’ingresso della Cattedrale è prevista una preghiera di benedizione sulla Città di Salerno e sull’intera Arcidiocesi.
Alcune importanti precisazioni circa l’evento:
1. L’evento inizierà con una breve preghiera e una benedizione agli ammalati presso il piazzale “Citta d’Ippocrate”, all’esterno dell’Azienda ospedaliera. Oltre l’Arcivescovo, saranno presenti unicamente il Parroco della Chiesa della SS. Annunziata e S. Giorgio di Giffoni Valle Piana (SA), uno dei cappellani ospedalieri e un medico.
2. A seguire l’Arcivescovo, con la reliquia, si muoverà verso la Cattedrale con un pick-up messo a
disposizione dall’Humanitas e scortato dall’Arma dei Carabinieri.
3. Il piccolo corteo, a velocità rallentata, percorrerà Via San Leonardo, piazza Mons. Grasso, via
Trento, piazza Caduti di Brescia, via Posidonia, via Torrione, corso Garibaldi, via Roma, via
Duomo per arrivare in piazza Alfano I.
4. Il percorso, e l’intero momento religioso, potranno essere seguiti attraverso le riprese di
Telediocesi Salerno. Si sottolinea in modo tassativo il divieto di scendere per strada o davanti ai
portoni di casa. Lungo l’itinerario si potranno esporre alle finestre drappi rossi o bianchi per
mostrare partecipazione.
5. Il passaggio non prevede canti o preghiere ma sarà vissuto in silenzio (atteggiamento proprio del
Venerdì santo). Esso sarà annunciato solo dal suono delle sirene dei mezzi che faranno da scorta.
6. All’arrivo in Cattedrale seguirà la preghiera finale e la benedizione, anche qui assolutamente
senza concorso di fedeli.

Cs venerdì Santo 2020 pdf

 

 


La Spina Santa è una delle reliquie più importanti della cristianità e viene conservata a Giffoni, dove è oggetto di un’antica devozione. La Spina Santa, è stata staccata dalla corona che cinse il capo di Cristo sulla Croce ed è giunta nel cuore dei Monti Picentini nel medioevo.

Conservata per secoli a Costantinopoli dove l’aveva portata Santa Elena, la corona venne trasferita a Parigi il 2 agosto del 1239 da Luigi IX. Una delle sue spine, alla fine del 300, venne donata da Carlo IV a Leonardo De Rossi che la portò al suo paese natale: Giffoni. Padre Leonardo De Rossi da Giffoni fu una figura notevole della Chiesa del XIV secolo. Francescano, professore dello studio generale di S. Lorenzo Maggiore a Napoli e dell’Università di Cambridge, venne eletto Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori dal capitolo di Tolosa del 1373.

Operò durante lo scisma d’occidente e venne nominato Cardinale dall’antipapa Clemente VII, titolo di cui fu poi spogliato da Urbano VI che, anni dopo, lo avrebbe confermato nel cardinalato. La Spina Santa è stata custodita nel convento di San Francesco fino al 1808, anno della sua soppressione, dopo pochi mesi dalla quale venne affidata alla Chiesa dell’Annunziata.